1° REGGIMENTO BERSAGLIERI
Ha sede in Cosenza nella caserma “Luigi Settino”
Battaglioni 1° 2° 9°
Ultimo aggiornamento nel 2000
Si compone di un comando di reggimento, una compagnia di supporto logistico e un battaglione bersaglieri, pedina operativa dell’unità.
Alimentato con personale volontario, il Reggimento è di stanza a Cosenza. Più volte rischierato all’estero è uno dei reggimenti con maggior esperienza “fuori area”.
La Bandiera di Guerra è decorata di un due Ordini Militari d’Italia, una Medaglia d’oro, due d’Argento e undici di Bronzo al V.M.. (Per il numero di onorificenze, è la bandiera più decorata dell’Esercito Italiano)
Origini e vicende ordinative/organiche
Nell’ambito del riordinamento dell’Esercito disposto con decreto del 24 gennaio 1861, il successivo 16 aprile viene formato il Comando dei Bersaglieri del 1° Corpo d’Armata, con sede in Cuneo, dal quale dipendono i battaglioni attivi I (1848), IX (1850), XIII (1859), XIX (1860), XXI (1860) e XXVII (1860) ed un battaglione deposito. L’unità, dal 31 dicembre 1861, prende il nome di 1° Reggimento Bersaglieri anche se all’inizio assolve compiti esclusivamente amministrativi e disciplinari non avendo responsabilità operative.
Questo reggimento ha il privilegio di incorporare il I° battaglione (formato nel 1848) nel cui ambito è compresa la 1^ compagnia, la cui anzianità risale al 1836, anno di formazione del Corpo.
Successivamente (nel 1865) passano alle dipendenze del 1° Reggimento anche i battaglioni VI e VII (provenienti dal disciolto 4° Reggimento) .
A datare dal 1° gennaio 1871, assunta anche fisionomia operativa, il 1° Reggimento Bersaglieri dislocato a Torino, rimane formato dai battaglioni I, VII e IX. Il 1° ottobre 1910 viene formato il I battaglione ciclisti che sarà poi soppresso nel marzo 1919.
All’inizio della guerra 1915-18 il reggimento al completo (meno il battaglione ciclisti) si trova in Libia, ove è giunto sbarcando a Tripoli il 19 maggio 1915.
Nel febbraio 1916 il comando di reggimento rimpatria ma i battaglioni divenuti autonomi prolungano la loro permanenza oltremare sino a maggio 1918. Terminato il conflitto una compagnia di formazione del reggimento opera con il Corpo di Spedizione in Palestina mentre dal febbraio al luglio 1919, i battaglioni I, VII e IX sono nuovamente inviati in Libia. Nel 1920 vengono ridotti ad unità quadro il IX (poi sciolto) ed il VII battaglione, poi ricostituito il 30 aprile 1923. Nel luglio 1924 tutto il reggimento è trasformato in ciclisti e tale rimarrà sino al 1936.
La legge sull’ordinamento dell’ 11 marzo 1926 ne conferma la formazione su comando, I e VII battaglione e deposito ai quali si uniscono, nel 1939, il ricostituito IX battaglione ed una compagnia motociclisti. All’inizio delle ostilità, nel giugno 1940, il 1° Reggimento Bersaglieri è inquadrato nel Raggruppamento Celere della I Armata, ma nel corso del conflitto cambia più volte dipendenza.
L’8 settembre 1943 si scioglie, nei pressi di Torino, a seguito degli eventi determinati dall’armistizio.
Il 1° gennaio 1953 il 1° Reggimento Bersaglieri viene ricostituito in Roma (caserma Ruffo sulla via Tiburtina) ed inquadra i battaglioni I (già in vita dal 1° aprile 1951 come unità autonoma) e VII, ai quali si unisce dal 1° marzo 1954 anche il IX; l’unità viene assegnata alla Divisione Corazzata “Pozzuolo del Friuli”.
Nel corso del 1958 l’organico del reggimento è sottoposto a notevoli variazioni: il 30 aprile il IX battaglione assume la denominazione di IX battaglione bersaglieri meccanizzato ed è trasferito al 4° rgt. f. cor.; per contro, al 1 ° maggio giungono, provenienti dal 4° rgt. f. cor., il I e III battaglione carri, per cui il reggimento assume fisionomia “corazzata”, avendo due btg. bers. (I e VII) e due btg. carri (I e III). Ancora il 1° dicembre 1958 trasferisce al 182° rgt. f. cor. dislocato a Sacile (PN) i battaglioni I° btg. bersaglieri e III° carri, rimanendo su Comando, VII° btg. bersaglieri e I° btg. carri.
Assunta la denominazione di 1° Reggimento Bersaglieri Corazzato passa alle dipendenze del Comando Divisione Fanteria “Granatieri di Sardegna” e prende sede ad Aurelia. Nel gennaio 1959 il I battaglione carri cambia il numerico in IX e dal 24 maggio 1961 i due battaglioni del reggimento assumono la nuova denominazione di I° battaglione bersaglieri (il I btg. ceduto al 182° f. cor. ha già cambiato il numerico in XXIII btg.) e XVIII° battaglione carri.
(Nell’immagine, una veduta dall’alto della Caserma d’Avanzo – Aurelia, già sede del 1° Rgt. bers. dal 1958 al 2004. Davanti all’entrata la SS Aurelia (che da Civitavecchia porta a Grosseto) a destra della quale era situata la zona addestrativa di Pian del Termine.) Dal 1° settembre 1964 il 1° Bersaglieri cor. entra a far parte della Divisione “Centauro” e, dalla stessa data, incorpora il VI battaglione carri proveniente da Lenta (Vercelli).
Il 1° giugno 1975 viene soppresso il XVIII battaglione carri e dal 1° agosto 1975 il reggimento torna alle dipendenze della Divisione “Granatieri di Sardegna”.
Con il completamento della ristrutturazione dell’Esercito il 1° Reggimento Bersaglieri Corazzato viene sciolto il 31 ottobre 1976. e i due battaglioni che lo compongono, resi autonomi (pur coabitando nella stessa caserma d’Avanzo ad Aurelia), passano alle dirette dipendenze della Brigata “Granatieri di Sardegna”.
Il 1° Battaglione Bersaglieri “La Marmora” eredita la Bandiera e le tradizioni di gloria del 1° reggimento bersaglieri.
Negli anni che seguono l’Autonomo 1° battaglione bersaglieri “La Marmora” interviene sia in occasione di calamità naturali e sia per motivi di ordine pubblico.
In particolare nel 1980 in occasione di alluvione a Civitavecchia e Santa Marinella, nel 1981 per il terremoto in Irpinia, nel 1991 in soccorso ai profughi provenienti dall’Albania, nel 1992 in Sardegna nell’ambito dell’operazione “Forza Paris”.
Per l’operazione “Vespri Siciliani”, in concorso al controllo del territorio, personale del battaglione è presente in Sicilia nell’ottobre-novembre 1992, nel gennaio-febbraio 1993 ed in vari periodi seguenti.
In data 18 settembre 1995 l’unità perde la propria autonomia ed è inquadrata nel ricostituito 1° Reggimento Bersaglieri.
Dal settembre 2002 il reggimento, anemizzato, è riconfigurato in Nucleo Attivazione e la Bandiera è trasferita provvisoriamente presso l’Ufficio del Comandante la Brigata “Granatieri di Sardegna”. Il Nucleo non presenta una configurazione organica in quanto svolge unicamente attività logistico-amministrative, di sgombero ed alienazione materiali al fine di annullare il carico contabile.
Con i provvedimenti ordinativi conseguenti al processo di professionalizzazione delle FF.AA. , in data 1° gennaio 2005 il 18° rgt. b., già di sede in Cosenza nella caserma “Luigi Settino”, viene trasformato ordinativamente ed assume la denominazione di 1° Reggimento Bersaglieri, a sua volta rivitalizzato e con propria Bandiera .
La nuova e definitiva Unità è quindi inserita – con la partecipazione all’Operazione “Antica Babilonia” in Iraq – nei turni degli interventi “fuori area”, al pari di altre Unità dell’EI.
Campagne di guerra e fatti d’arme
Unità preesistenti:
Con l’Armata Sarda
Prima Guerra d’Indipendenza (1848-49) con il I° battaglione :
— 1848: Rivoli, S. Giustina, Sona, Volta, Milano
—1849: Genova.
Crimea (1855-56): I, VII e IX battaglione: Vi prendono parte le compagnie 1° e 2° (I btg. provv.), 25^ e 26^ (IV btg. provv.), 33^ e 34^ ((V btg. provv.).
Seconda Guerra d’Indipendenza (1859) : I, VII e IX battaglione: Palestro, S. Martino.
Con l’Esercito Italiano
Centro Meridione (1860-61): I, VII e IX battaglione
— 1860-61: Perugia, Spoleto, Abruzzi
COME 1° REGGIMENTO BERS.
Terza d’Indipendenza (1866): Custoza, Borgoforte.
Eritrea (1887-88): 6^ compagnia.
(1895-96) : il reggimento concorre alla mobilitazione di vari reparti con 12 ufficiali e 274 soldati.
Libia (1911-12): fornisce a corpi e servizi mobilitati 4 ufficiali e 454 soldati.
Prima Mondiale (1915-18):
— 1915-17: Libia
— 1918: Vittorio Veneto: Piana della Sernaglia (ott.-nov.)
I battaglione ciclisti:
— 1915: Fogliano, M. Sei Busi, Sella S. Martino.
— 1916: Trincea delle Frasche, Altopiano di Asiago, Coston di Lora, M. Pasubio, M. Fior, Marchesina.
— 1917: Castagnevizza, Piave, Forcella Musis, Forcella Campidello, Lestans, Sequals.
— 1918: Caposile, Fossalta, Capo d’Argine, Costellazzo, Vittorio Veneto.
(*) II I battaglione fu tra i reparti regolari dell’Armata Sarda a partecipare alla battaglia del Volturno con Garibaldi (2 ottobre 1860, Caserta Vecchia), con la 1^ e 2^ compagnia del 1° reggimento genio e reparti minori di artiglieria (unità già inquadrate nel Corpo d’Osservazione dell’Esercito – 5° Corpo d’Armata – 14^ Divisione). Africa Orientale (1935-36): fornisce a reparti vari mobilitati 16 ufficiali e 215 soldati.
Albania (1939) : I battaglione
Seconda Mondiale (1940-43):
— 1940: fronte occidentale.
— 1940-41: Albania: M. Kalase; (ott. 1940 – feb. 1941); fronte albanese-jugoslavo: alto Scutarino, Bozaj, Ragusa (apr. 1941).
— 1941-42: territorio nazionale.
1942-43: Francia meridionale; Piemonte
Medaglie d’Oro al Valor Militare
Luogotenente Colonnello emilio pallavicini DI priola: Civitella del Tronto, 20 marzo 1861.
Maggiore pietro negri: Garigliano, 29 ottobre 1860.
Maggiore enrico franchini: Tagliacozzo, 8 dicembre 1861.
Maggiore roberto lavezzeri: Custoza, 24 giugno 1866.
Sottotenente sabatino minucci: Albania, 10 aprile 1941.
Stemma Araldico
1° quarto: è dedicato alla gloria militare conseguita dal rgt. nel corso della seconda guerra mondiale in Albania (richiamata con i colori rosso nero e con l’elmo dell’eroe nazionale) sul cui fronte il 1° ha meritato due M.A.V.M. rappresentate dalle due stelle sul fondo cielo.
2° quarto: arme di Torino, per il legame territoriale con la città ove ha avuto sede la I^ cp. del I battaglione, matrice della Specialità.
3° quarto: arme di Bologna, per il legame territoriale con la città ove furono costituiti i battaglioni carri inquadrati nel secondo dopoguerra nel rgt., dal 1958 al 1975.
4° quarto: arme di Civitavecchia, città nella quale il rgt. ha preso sede nel 1958.
Il capo d’oro simboleggia la massima ricompensa al V.M. concessa al Rgt.. Nel quartier franco è l’arme della provincia di Pavia, nella cui giurisdizione si è svolta la battaglia di Palestro ove il VII battaglione meritò la M.O.V.M..
MOTTO
ICTU IMPETUQUE PRIMUS
( Primo nel colpire nell’assalto)
Il più decorato sei !
C ontro tutto e contro tutti
Ti scagliasti nella mischia, primo ad Adua
Ultimo a cedere su tutti i campi.
I figli tuoi di tutti i tempi, da Micucci, Romero e Negri
Morir seppero per la più grande Italia,
Per l’ideale bello di giustizia e libertà !
E tutti furon Eroi della più pura razza,
Tutti come Pilade Bronzetti di virile giovinezza pieni !
Uniti a Palestro nel corruscar di mille fuochi
Questi imberbi dal maschio volto con Brignone e Beretta
Un aureo segno donaron al tuo Stendardo
E poi dovunque tre d’argento e tredici di bronzo.
Per la Patria che un dì risorgerà dalla sventura
R inata alle glorie di Negri, Franchini e Cucci
I nsieme a quelle di Cambriglia e Zappalà,
Mille Piumetti del btg. Lamarmora garriranno al vento
Uniti si vince. Vince chi non dispera.
Spera italiano ! Spera fratello ! Il sereno tornerà. “